concorso internazionale per il restauro della Torre di Porta Nuova all’Arsenale di Venezia, 2006

Il progetto intende risolvere le necessità funzionali richieste dal bando utilizzando il corpo interno della torre come un “contenitore vuoto” dove le strutture di nuova costruzione si inseriscono senza interferire sulla struttura dell’edificio, consentendone l’accessibilità salvaguardandone l’unitarietà.

DISTRIBUZIONE DELLE FUNZIONI: l’atrio di ingresso rimarrà invariato rispetto alla situazione esistente, gli unici elementi di nuova installazione potranno essere delle vetrate in vetro o metacrilato strutturale che consentiranno un collegamento climatizzato fra le due ali dell’edificio. In questo modo il vano centrale a doppia altezza diventerà l’atrio di ingresso alla Torre di Porta Nuova, da questo ambiente si accederà sulla sinistra ad uno spazio informativo con tre “isole” destinate a banco informativo/reception, a bookshop e a spazio multimediale con postazioni internet e PC; una scala porterà ad un nuovo solaio intermedio (secondo livello a quota 2,85) che ospiterà un open space con le sei postazioni previste per gli uffici. Nell’ala a destra dell’ingresso un nucleo a torre riservato ai servizi per il pubblico si ripeterà anche agli altri piani e alle sue spalle verrà ricavato un cavedio per gli impianti, mentre una torre in vetro con un ascensore oleodinamico servirà per raggiungere i piani e le funzioni superiori insieme con la scala esistente in pietra d’Istria, che verrà recuperata. Il solaio esistente alla quota 6,90 (terzo livello) verrà utilizzato interamente per le esposizioni, da questo piano partirà una seconda torre in vetro con ascensore e una scala per arrivare alle quote più alte della zona centrale della torre. Il nuovo quarto livello sarà impostato a quota 13,65 per sfruttare la visibilità dell’esterno dall’arco a ogiva sulla facciata verso il canale e per consentire il passaggio trasversale –con un collegamento a ponte per preservare l’unitarietà del vano centrale della torre- all’interno degli archi ogivali; questo piano sarà destinato a ospitare i convegni, le proiezioni e le conferenze della torre dell’Arsenale, sull’ala destra della torre anche a questo piano è collocato un piccolo servizio a disposizione del personale. Dall’ascensore e dalla scala del quarto livello può essere raggiunto il quinto piano con la Biblioteca; quest’ultima sarà sviluppata su due livelli con una parte soppalcata per la saletta di lettura, da questo piano l’ultima rampa della scala e una piattaforma elevatrice ad azionamento idraulico consentiranno l’accesso alla terrazza panoramica sul tetto dell’edificio (vedi dettaglio a lato).

STRUTTURE: I piani aggiunti per risolvere le necessità funzionali saranno staccati dalle strutture murarie e sospesi su delle strutture autonome in acciaio che sosterranno i solai a partire dal piano terra. Queste strutture saranno “rivestite” da involucri opalescenti autoilluminanti che avranno due funzioni: rischiarare in modo diffuso gli ambienti piuttosto scuri della torre e fornire delle pannellature neutre su cui esporre eventuali opere oggetto delle esposizioni. I profili in acciaio saranno trattati con schiumatura intumescente antincendio. I solai saranno realizzati in acciaio con un bordo rialzato fermapiede che -in alcuni casi- servirà da sostegno per i parapetti in vetro stratificato. I solai saranno staccati dalle strutture murarie per consentire la continuità visiva del manufatto e per consentire il passaggio della luce. L’intradosso dei solai ospiterà i passaggi orizzontali degli impianti di climatizzazione e illuminazione, sarà rivestito da controsoffitto in cartongesso. Le torri di scale e ascensori, sempre in acciaio, dal punto di vista strutturale saranno anch’esse autonome dalle strutture esistenti mentre collaboreranno per il sostegno dei solai di nuova costruzione.

COLLEGAMENTI: il primo collegamento verticale è il gruppo scala/ascensore ospitato all’interno dell’ala stretta della torre: dal livello dell’ingresso consentirà il raggiungimento sia del piano espositivo che della sala conferenze al quarto livello, la scala esistente in pietra d’Istria verrà recuperata mentre dal terzo al quarto livello verrà integrata da una nuova rampa in continuità con l’esistente ma realizzata con materiali più leggeri. Una scala interna (con montascale elettrico a parete) consente di raggiungere dal livello terra il piano degli uffici (2° livello a quota 2,85).Il secondo gruppo scala/ascensore è quello della parte centrale a tutta altezza della torre, parte dal livello espositivo e raggiunge il piano sala conferenze e la biblioteca, la scala prosegue fino al livello della copertura mentre l’ascensore si ferma al soppalco della biblioteca. Da questo piano una piattaforma elevatrice elettromeccanica del tipo illustrato nell’immagine a lato consente di raggiungere il punto panoramico sulla copertura senza emergere con alcuna struttura dal piano del parapetto del belvedere.La scala esistente in legno verrà mantenuta solo a fini conservativi.

MATERIALI, FINITURE: l’interno della torre di Porta Nuova è in muratura a vista e le aperture sono limitate, l’effetto è per questo piuttosto cupo. Le strutture e gli allestimenti di nuova costruzione saranno per questo utilizzati per rendere più chiaro e ospitale l’interno della torre. Le strutture portanti, come già detto, saranno “inglobate” in involucri opalescenti illuminati dall’interno, queste pareti bianche luminescenti, accoglieranno sulla loro superficie la grafica relativa all’orientamento e alla gestione delle esposizioni mentre alcune di esse verranno utilizzate come “sfondi” per gli allestimenti museografici.

I pavimenti esistenti saranno rivestiti in Pietra d’Istria, mentre i pavimenti dei solai nuovi avranno una superficie in resina bianca lucida. Gli intradossi dei solai saranno in cartongesso e ospiteranno al loro interno gli impianti elettroilluminotecnici e di climatizzazione, i corpi illuminanti saranno di tipo orientabile da incasso, raccolti in tracce apparentemente casuali. Le strutture delle scale saranno in acciaio, con i parapetti in vetro stratificato e i gradini in Pietra d’Istria sabbiata. I corpi ascensori avranno la struttura in acciaio con gli involucri del vano e delle cabine in vetro stratificato sorretti da giunti (ragni) in acciaio inox.

concorso internazionale per la Camera di Commercio di Prato, recupero di un edificio di archeologia industriale, 2006

Gli obbiettivi che ci siamo prefissati nella progettazione della nuova sede per la Camera di Commercio di Prato sono stati:

             ricerca della soluzione di maggiore efficienza e razionalità in base all’elenco di richieste dell’ente, anche in merito alla flessibilità nella distribuzione degli spazi e alla possibilità di riorganizzazione, considerando che lo sviluppo attuale della tecnologia comporta mutevoli necessità anche nel corso di pochi anni.

             ristrutturazione attenta del complesso di archeologia industriale nella considerazione del valore architettonico dell’insieme. Conservazione e valorizzazione delle parti di più significativo impatto estetico e adattamento del nuovo organismo alle caratteristiche della struttura.

             realizzazione di una proposta architettonica di significativo impatto estetico, in relazione alla creazione di un ambiente di lavoro gradevole ed efficiente e alla comunicazione di una immagine di razionalità e funzionalità.

PRINCIPI GENERALI La sezione dell’edificio ha posto un primo significativo “problema” da affrontare: l’altezza del corpo di fabbrica diviso in due piani, comporta delle altezze di circa 5 metri per ogni livello; inoltre la posizione delle aperture non è conforme alla necessità di utilizzare gli spazi come uffici, infatti la maggior parte delle finestre al piano terra ha il davanzale a più di due metri da terra mentre quelle del primo piano sono quasi tutte a più di cm 180 da terra. La conseguenza sarebbe che gli uffici avrebbero le finestre ad un’altezza tale che sarebbe difficile persino la percezione dell’esterno oltre che la corretta areazione e illuminazione naturale.

Schema sezione tipo La soluzione scelta è stata di concentrare gli uffici di maggior pregio intorno alla corte centrale, dove al piano terra la cortina muraria è stata sostituita da una facciata continua in vetro, mentre sul perimetro esterno vengono distribuite le funzioni di supporto tecnico e di servizio, lasciando questi spazi a tutta altezza. Gli impianti a questo livello vengono concentrati sui corridoi, i quali verranno controsoffittati per portare l’altezza degli stessi insieme agli uffici sulla corte ad una altezza più proporzionata e vicina alle esigenze ambientali degli uffici. Le finestre a nastro esistenti interne alla corte, pur rimanendo per ragioni di conservazione dei prospetti, corrisponderanno alla quota dei controsoffitti impiantistici. Al primo livello abbiamo deciso di sollevare tutto il piano di calpestio con un pavimento flottante, che corrisponderà ad un cavedio tecnico dove passeranno gli impianti, lasciando in questo modo aperta la possibilità in alcuni casi di lasciare a vista gli intradossi delle volte a botte di copertura. Il sollevamento della quota di calpestio comporta la riduzione dell’altezza dei parapetti a circa 1 metro e la possibilità di conservare su tutto il piano le aperture esistenti sia verso l’interno che verso l’esterno.La distribuzione generale del complesso prevede dei corridoi longitudinali lungo le ali lunghe parallele a via Baldanzi, con distribuzione degli uffici sui due lati (al piano terra la posizione del corridoio è condizionata dalla presenza dei pilastri, ed è quindi leggermente decentrata mentre al primo livello è al centro della sezione), gli uffici di maggior pregio –come detto- occuperanno le aree verso la corte interna. Il collegamento trasversale e verticale è garantito da una struttura esterna leggera e cristallina in metallo e vetro, che comprende due gruppi scale/ascensore (anch’essi in vetro) e un percorso trasversale sospeso protetto da una facciata continua in vetro.I materiali utilizzati per la ristrutturazione del complesso saranno di tipo biocompatibile, in particolare gli intonaci e le pitture saranno traspiranti e a base di calce. Il rivestimento della copertura esistente verrà sostituito con la tecnologia del tetto ventilato, perché crediamo che la migliore fonte di risparmio energetico sia l’isolamento termico, utilizzando un primo strato coibente, una camera di ventilazione, uno strato impermeabilizzante in bitume naturale e un rivestimento finale in scandole di zinco-titanio. Una parte delle coperture -quella esposta a sud- sarà occupata da pannelli solari sia per la produzione di acqua calda sanitaria sia elettrofotovoltaici per la produzione di energia elettrica.Gli interni, tranne che per le sale principali, verranno suddivisi con pareti divisorie spostabili, in modo da consentire future varianti nella distribuzione e seguire l’evoluzione delle esigenze dell’ente. Inoltre le pareti divisorie potranno integrare anche gli arredi fissi come le armadiature, le porte e gli scaffali/librerie.I pavimenti saranno realizzati in gres porcellanato lappato di grande dimensione (cm 60×60) con riferimento al colore e texture della Pietra Serena, al piano primo verranno realizzati su pavimento flottante e ispezionabile, con struttura in ferro zincato. Lo stesso pavimento sarà utilizzato anche per l’esterno in modo da garantire una continuità visiva tra gli spazi interni ed esterni. I controsoffitti verranno realizzati in cartongesso e quelli ispezionabili in pannelli ispezionabili di acciaio microforato (tipo Clip-In), con integrazione dei terminali dell’impianto di climatizzazione (anemostati) e del sistema illuminotecnico (proiettori e plafoniere ad incasso), negli ambienti dove è previsto l’uso di video terminali l’illuminazione sarà di tipo darklight.Tutte le aree saranno di piena accessibilità ai disabili che avranno la possibilità di fruire di ogni area dell’immobile in piena autonomia, a partire dai parcheggi, agli ascensori, ai servizi.

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